Giustino Fortunato e le due Italie, è il titolo di un ritratto di Giustino Fortunato. E usiamo la parola “ritratto” a buon motivo: l’autore Gerardo Corrado è un pittore, oltre ad essere uno studioso della storia lucana, e uno scrittore.
Il titolo sintetizza il percorso che Corrado compie attraverso la vita e le opere di Giustino Fortunato. Il libro, infatti, intende indicare come lo sguardo di Fortunato sul Mezzogiorno illumini i problemi e le situazioni del presente.
Fortunato nacque a Rionero in Vùlture, paese della Basilicata, dove la sua famiglia di grandi proprietari e agricoltori, originariamente affittuari del Tavoliere, si era trapiantata dal ‘700.
A Rionero nacque anche uno dei più celebri protagonisti del brigantaggio post-unitario, Carmine Crocco.
Benedetto Croce di Fortunato ha scritto: “egli ha quasi ha impersonato in sé il problema del Mezzogiorno e gli ha consacrato intera la sua vita”.
La “questione meridionale” è un tema quasi rimosso. Oggi si parla, infatti, più di questione settentrionale. Si pensi al leghismo di Bossi e al modo superficiale con cui viene affrontato il rapporto tra le due Italie, tra Nord e Sud.
Fortunato sfatò il mito del Sud “giardino d’Europa” dimostrando come il Mezzogiorno fosse una terra che, per millenni, ha subito condizioni sfavorevoli di clima, di suolo, di strutture e posizione topografica.
Da queste idee discendono le sue battaglie parlamentari perché lo Stato unitario affrontasse, nel Mezzogiorno, coraggiose riforme, modificasse un sistema tributario ingiusto (tema di un suo scritto famoso), non sacrificasse gli interessi dei contadini a quelli dei “galantuomini”.
La prosa di Corrado, in certi punti, rivaleggia con quella del grande meridionalista, come per esempio nella descrizione degli Appennini lucani e della terra franosa.
PER ACQUISTARE IL LIBRO CLICCARE QUI