Il libro “Maratea e dintorni, fatti e personaggi storici” di Valerio Mignone, Potenza, Villani editore, 2021, descrive le vicende storiche che hanno interessato il territorio di Maratea, al sud della Basilicata. La costa di Maratea, infatti, è stata teatro di vicende di valenza nazionale con fatti e personaggi storici di assoluto rilievo: l’Ammiraglio Ruggiero di Lauria, Carlo Pisacane, Garibaldi, Nitti… Il volume è diviso in tre parti. La prima parte comprende la Guerra del Vespro siciliano, le guerre tra Angioini e Aragonesi, la nascita della dinastia dei Borbone, la Repubblica Partenopea del 1799, il Decennio francese, i Moti carbonari del Cilento, la Spedizione di Sapri, l’Unità d’Italia.
La seconda parte è incentrata sulla questione meridionale, dall’Ottocento ai giorni nostri, attraverso i meridionalisti più illustri (Nitti, Fortunato, Dorso, Ciccotti, Manlio Rossi Doria…). Nella terza parte vengono ricostruite le vicende industriali di Olivetti a Matera e dei Rivetti a Maratea. Completa il volume una riflessione sulle ricadute economiche per la Lucania Basilicata degli interventi della Cassa del Mezzogiorno e dell’attività politica di Emilio Colombo più volte Ministro e Presidente del Consiglio.
Non mancano informazioni legate al contesto territoriale dell’autore come l’epidemia di vaiolo a Latronico nel 1859 e l’alluvione di Lauria del 1859.
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Prezzo: | €20.00 |
Dimensione: | 16cm x 3cm x 23cm (LxWxH) |
Recensioni
Maratea e dintorni, fatti e personaggi storici di Valerio Mignone, Potenza, Villani Editore, 2021
Franco Villani, editore
Chi si occupa di storia, prima o poi, si imbatte nei nomi di Marcel Bloch, Lucien Fevre e Fernand Braudel, studiosi francesi che, con la loro rivista “Annales” fondata a Parigi nel 1929, hanno rivoluzionato gli studi storici del secolo appena trascorso. La loro battaglia investì i due cardini della storia: l’oggetto della storiografia e i metodi della ricerca storica. Gli storici, da sempre, avevano privilegiato soltanto gli aspetti politico-istituzionali, militari e dinastici quali oggetti specifici della storia. Secondo questi studiosi, invece, la nuova storiografia doveva ampliare l’oggetto di studio estendendolo a tutti gli aspetti della “cultura” dei popoli e della civiltà di cui si voleva conoscere la storia. Era cioè un invito a indagare il modo di vivere di una comunità, le relazioni sociali tra individui e società, le modalità di procurarsi i mezzi di sopravvivenza, il vestiario, le attività di lavoro prevalenti, il tipo di economia vigente (agricola, commerciale, arti e mestieri…).
A critica radicale furono sottoposti anche gli altri due concetti che sono alla base della storiografia: il fatto e il tempo storico. Generalmente, quelli che noi chiamiamo “fatti storici” non sono la “verità storica”, la narrazione cioè di come si sono effettivamente svolti i fatti, ma sono una “ricostruzione” operata dagli storici. La fedeltà della ricostruzione, la cosiddetta “oggettività” è data dallo scrupolo professionale con cui i fatti sono ricostruiti e dall’applicazione rigorosa di metodi scientificamente validi nella ricerca di ogni possibile “fonte” storica.
Per quanto concerne il tempo storico gli studiosi francesi introdussero il concetto della “lunga durata”, una sorta di cornice o quadro temporale nel quale dovevano essere collocati non solo personaggi ed episodi della storia cosiddetta storia “monumentale” ma anche i singoli “avvenimenti” che loro chiamarono “evenementielle” accaduti nelle singole realtà territoriali.
Il libro di Valerio Mignone è un esempio di come deve essere tenuta presente la lezione degli studiosi francesi quando si fa una ricerca storica. Con questo libro l’autore intende portare nuovi contributi per conoscere la storia delle comunità in cui ha vissuto inquadrandoli nella cornice della “lunga durata” e contestualizzati nella storia nazionale e internazionale.
Oggetto della ricerca del libro di Mignone è la Costa di Maratea, un territorio che, nel corso dei secoli, è stato teatro di vicende di valenza nazionale con personaggi ed eventi storici di assoluto rilievo: l’Ammiraglio Ruggiero di Lauria, Carlo Pisacane, Garibaldi, Nitti…
Il volume è diviso in tre parti. La prima parte comprende la Guerra del Vespro siciliano, le guerre tra Angioini e Aragonesi, la nascita della dinastia dei Borbone, la Repubblica Partenopea del 1799, il Decennio francese, i Moti carbonari del Cilento, la Spedizione di Sapri, l’Unità d’Italia.
La seconda parte è incentrata sulla “questione meridionale”, dall’Ottocento ai giorni nostri, attraverso le analisi dei meridionalisti più illustri (Nitti, Fortunato, Dorso, Ciccotti, Manlio Rossi Doria…).
Nella terza parte vengono ricostruite le vicende industriali di Olivetti a Matera e di Rivetti a Maratea. Completa il volume una riflessione sulle ricadute economiche, per la Lucania Basilicata, degli interventi della Cassa del Mezzogiorno e dell’attività politica di uno degli uomini politici lucani più influenti degli ultimi cinquant’anni: Emilio Colombo più volte Ministro e Presidente del Consiglio.
Non mancano informazioni legate al contesto territoriale dell’autore come l’epidemia di vaiolo a Latronico nel 1859 e l’alluvione di Lauria del 1859. Le puntuali riflessioni e la gran quantità delle note (ben 626) costituiscono una fonte notevole di informazioni utili al lettore (ma anche agli storici) per una nuova “ricostruzione” della storia di fatti e personaggi di cui, certamente, ha già sentito parlare e dei quali possiede informazioni “storiche” che può aggiornare e o superare alla luce delle nuove conoscenze.
INFORMAZIONI:
Autore | Valerio Mignone |